Nel clima teso degli anni di piombo, il giovane agente Antonio Marino perse la vita diventando simbolo del sacrificio delle forze dell’ordine nella lotta contro la violenza politica

Il 12 aprile 1973, Milano fu teatro di una delle giornate più drammatiche della sua storia recente, passata alla cronaca come il “Giovedì Nero”. In quel giorno, durante una manifestazione neofascista vietata dalle autorità, l’agente di Pubblica Sicurezza Antonio Marino perse tragicamente la vita.​

Chi era Antonio Marino

Antonio Marino era un giovane agente di Pubblica Sicurezza, in servizio presso la seconda compagnia del III Reparto Celere di Milano. Nato nel 1952, aveva solo 21 anni al momento della sua morte. Era noto tra i colleghi per il suo impegno e il senso del dovere che lo contraddistingueva.​

Il contesto storico

Gli anni ’70 in Italia furono segnati dalla cosiddetta “strategia della tensione”, un periodo caratterizzato da violenze politiche e attentati terroristici. Il 12 aprile 1973, il Movimento Sociale Italiano (MSI) e il Fronte della Gioventù organizzarono a Milano una manifestazione contro la “violenza rossa”, nonostante il divieto imposto dalla Questura. Tra i partecipanti vi erano esponenti di spicco della destra neofascista, come il senatore Ciccio Franco.

L’attentato e la morte di Antonio Marino

Nel corso degli scontri tra manifestanti e forze dell’ordine, in via Bellotti, furono lanciate tre bombe a mano del tipo SRCM contro la polizia. Una di queste colpì al petto Antonio Marino, uccidendolo sul colpo. L’esplosione causò uno squarcio di 30 centimetri sul torace dell’agente, come riportato dal medico legale. Un ragazzo di 14 anni fu gravemente ferito da un proiettile durante gli scontri.

Le indagini e i processi

Le indagini portarono all’arresto di diversi militanti neofascisti. Vittorio Loi fu condannato a 19 anni di carcere e Maurizio Murelli a 18 anni per l’omicidio di Antonio Marino. Le fotografie scattate dai reporter durante la manifestazione furono fondamentali per identificare i responsabili.​

Il ricordo e l’onorificenza

Il 9 maggio 2009, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano conferì ad Antonio Marino la Medaglia d’Oro al Valor Civile, per aver salvato un collega durante l’attacco. Il 22 aprile 2010, il Comune di Milano inaugurò un giardino in piazza Fratelli Bandiera dedicato alla memoria dell’agente.​

Il sacrificio di Antonio Marino è ricordato ogni anno da associazioni come l’ANPI e l’Associazione Poliziotti Italiani, che organizzano cerimonie commemorative in suo onore.​

La tragica morte di Antonio Marino rappresenta una delle pagine più dolorose della storia italiana del dopoguerra, simbolo delle tensioni politiche che hanno attraversato il paese negli anni ’70.