L’ex calciatore porta in tournée il suo libro “La mia vita da numero 10”. API – Milano consegna una targa al campione «per la carriera e il messaggio positivo dello sport alle nuove generazioni».

È stata una grande festa quella celebrata al Meazza e per le strade di Milano per il
ventesimo scudetto vinto all’Internazionale. E la festa del 28 aprile, per l’Internazionale, da sempre al centro nell’impegno per l’inclusione nello sport e nella
società, è stata ancora più bella. E quando la notizia della terna arbitrale al femminile, viene data da un figlio maschio alla mamma che lotta per i diritti delle donne da sempre vuol dire che le nuove generazioni, sono proprio pronte e sensibili al cambiamento, anche nel calcio. Il giorno dopo si è ripetuta “l’emozione interista”, grazie all’Associazione Poliziotti Italiani
che ha voluto premiare una star del nostro calcio capace di lasciare nei nostri cuori tanti
ricordi ed emozioni: Evaristo Beccalossi, stella dell’Inter fra gli anni 70 e 80, nel ruolo di centrocampista, nato il 2 maggio 1956, che ha proseguito la carriera nel calco non giocato, come dirigente sportivo. È stato Mario Tritto, presidente della Segreteria di Milano dell’Associazione Poliziotti Italiani, a consegnare una targa come riconoscimento «per la sua carriera di calciatore e di divulgatore del messaggio positivo dello Sport, alle nuove generazioni» oltre a una copia di «Noi Cittadini per la Sicurezza» e l’opuscolo informativo «Truffe agli Anziani». Dopo avere ricevuto il premio, Beccalossi ha ripercorso la sua carriera con un racconto veramente ricco di storie, gli incontri Importanti della sua vita, ad esempio
con Diego Armando Maradona; gli aneddoti divertenti, le chiacchierate con gli amici di
sempre e l’amore dei tifosi che non l’abbandona mai.
La carriera
Evaristo Becalossi è stato il Capodelegazione della Nazionale Under 20 dopo aver svolto lo stesso incarico nell’Under 19, dalla stagione 2018-19. La sua carriera è legata all’Inter, dal 1977, proveniente dal Brescia (con cui vince il Campionato Primavera), la squadra della città d’origine nella quale era cresciuto. In 6 anni di permanenza in nerazzurro colleziona 216 presenze tra campionato, coppe europee, Coppa Italia, realizzando 37 reti. Conquista lo Scudetto nella stagione 1979-1980 e la Coppa Italia 1981-1982. Due anni dopo, si trasferisce alla Sampdoria, con la quale conquista la Coppa Italia 1984-1985. Chiude con le esperienze al Monza, al Brescia e al Barletta in Serie B e, tra i Dilettanti, al Pordenone e al Breno. In
carriera ha totalizzato complessivamente 249 presenze e 30 reti in Serie A, 159 presenze e 23 reti in Serie B. Tra il 1976 al 1980 ha disputato 3 partite con la Nazionale Under-21 e 4 presenze e 1 rete nell’Olimpica.
Il libro
Beccalossi è molto impegnato, viaggia tantissimo con le presentazioni del suo libro, «La mia vita da numero 10», che vanta la prefazione del suo grande amico Enrico Ruggeri, con il quale sta girando l’Italia e il mondo.