Un’iniziativa per diffondere la cultura del rispetto e la prevenzione di ogni forma di violenza contro le donne

“L’incontro con gli studenti piemontesi e con diversi esponenti della Polizia di Stato ci ha fatto riflettere su quanto sia necessario cambiare il nostro modo di pensare affinché si fermi questa escalation di violenza nei confronti delle donne. Tutti insieme abbiamo il dovere di salvaguardare la dignità di ogni mamma, sorella, moglie e amica. Non chiudiamo gli occhi. Non restiamo in silenzio. Ognuno di noi può fare la differenza per fermare questa emergenza sociale.”

Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale, Davide Nicco, portando il saluto all’incontro “Voci di coraggio”, un’iniziativa per diffondere la cultura del rispetto e la prevenzione di ogni forma di violenza contro le donne, che si è tenuto questa mattina al Palazzo della Luce di Torino.

“Domenica corriamo insieme per affermare che siamo tutte persone con pari diritti e pari dignità” ha dichiarato la componente dell’Udp, Valentina Cera, per la quale “ci troviamo di fronte ad una vera emergenza come dimostra la statistica di una donna uccisa ogni tre giorni”.

L’evento, che si è svolto nell’ambito delle iniziative collegate alla Giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne del 25 novembre, si è rivolto ai ragazzi e alle ragazze delle scuole medie superiori che hanno affollato la sala.

Il momento centrale della mattinata è stata la toccante testimonianza di “Matteo” (nome di fantasia), un ragazzo vittima di violenza, che ha parlato della propria drammatica esperienza e che ha esortato “a parlarsi, ad ascoltarsi e non avere paura di raccontare” questo tipo di situazioni.

L’approccio dinamico e interattivo dei lavori, durante i quali sono anche stati proiettati dei video di sensibilizzazione, ha consentito il dialogo e la partecipazione degli studenti.

Il moderatore dell’incontro, il responsabile della redazione torinese di Repubblica, Beniamino Pagliaro, ha introdotto l’incontro insieme a Valentina Benvegnù, Commissario capo della Polizia di Stato, con un focus sulle casistiche di violenza che subiscono le donne: fisica, sessuale, psicologica ed economica.

Secondo Riccardo D’Elicio, presidente del Cus Torino che ha collaborato all’organizzazione dell’evento, “fare sport insegna valori importanti che allontanano modalità di relazione malate tra donna e uomo. È importante non avere paura di parlare delle difficoltà del rapporto di coppia”.

Il primo dirigente della Polizia di Stato, Barbara De Toma, che ha sottolineato l’importanza di segnalare sempre le violenze, anche attraverso la app “Youpol”, ha insistito sulla reciprocità di diritti all’interno della coppia. De Toma ha pure sottolineato l’importanza dell’ammonimento, un semplice avvertimento formale, utile per dissuadere eventuali comportamenti violenti.

Anna Maria Zucca, responsabile del progetto “Sos – sostegno orfani speciali”, ha illustrato il gioco educativo “I diritti di Emma” e si è soffermata anche sull’importanza “dell’autodeterminazione e del consenso della ragazza che quando viene a mancare determina la violenza del rapporto”.

Emma Avezzù, procuratore della Repubblica al Tribunale dei minori di Torino, ha risposto a diverse domande sulla “delicatezza della valutazione delle prove che non deve risentire dei pregiudizi e deve portare a una equilibrata valutazione”.

Marco Foglino, psicoterapeuta della Fondazione Gruppo Abele, riferendosi al comportamento dei violenti, ha sottolineato che queste persone “non sopportano che le donne si autodeterminino. Non si rendono conto del confine che vi è con l’altra persona che hanno vicino”.

Comunicato stampa – Consiglio regionale Piemonte