Il Vice ispettore ferito a coltellate durante il servizio era stato candidato per ricevere la massima benemerenza civica cittadina

Christian Di Martino, Vice ispettore delle ‘volanti’ di Milano colpito a maggio di quest’anno con tre fendenti alla schiena da un immigrato di origini marocchine che stava infastidendo le persone in stazione di Lambrate e lanciando pietre contro i treni e che, a seguito delle ferite subite, aveva subito un’operazione d’urgenza durata diverse ore durante le quali ha subito moltissime trasfusioni (tra plasma e sangue) e vari arresti cardiaci, è stato escluso dalle candidature per il ricevimento dell’Ambrogino d’Oro. 

Mario Tritto Presidente della Segreteria Provinciale di Milano dell’Associazione Poliziotti Italiani ha commentato così la decisione: «Si resta stupiti, rammaricati, e delusi quando scorrendo l’elenco delle persone e associazioni a cui saranno assegnati la Grande Medaglia d’Oro, le Medaglie d’Oro e gli Attestati di Pubblica Benemerenza, non si trova il nome di Christian Di Martino che comunque resta nel cuore dei colleghi e dei milanesi.». 

La decisione dell’esclusione del poliziotto eroe, arrivata Dopo lunghe ore di discussioni e trattative, la Commissione Civiche benemerenze di Palazzo Marino ha deciso quali cittadini e associazioni si sono distinti maggiormente per impegno civico e che, quindi, il prossimo 7 dicembre, nel giorno del Santo Patrono, riceveranno le medaglie d’oro e gli attestati dal sindaco Beppe Sala.  

Infatti, è di ieri la decisione arrivata con la scrematura tra le 223 candidature presentate dai consiglieri comunali e tra queste è rimasta fuori quella del polizotto eroe. Pare che la candidatura di Di Martino – riporta Libero – «non incontrasse le sensibilità di tutte le anime del centrosinistra». Silvia Sardone, l’eurodeputata e consigliera comunale della Lega che aveva presentato la candidatura di Di Martino commenta così: «La solita sinistra anti divise scrive la pagina più nera nella storia del Comune di Milano per ciò che riguarda le benemerenze civiche». E alla fine della storia che sa di ideologia e di pregiudizi, il nome del poliziotto che ha rischiato la vita per difendere la città è stato escluso.