Dopo i violenti scontri di ieri i vertici di Api Polizia si schierano senza se e senza ma dalla parte delle Forze dell’ordine condannando le violenze 

Erano circa 7 mila i manifestanti che ieri hanno partecipato a un corteo pro Palestina non autorizzato dalla Questura e, dopo ore di calma, un gruppo violento ha messo a ferro e fuoco piazzale Ostiense a Roma attaccando la Polizia che ha cercato di contenere il violentissimo attacco rispondendo anche con l’uso di lacrimogeni.  

Mario Tritto presidente dell’Associazione Poliziotti Italiani non usa mezzi termini per condannare le violenze:  «Questi non sono manifestanti ma teppisti che usano la violenza contro agenti della Polizia dando uno spettacolo inguardabile alla ricerca di visibilità. Api Polizia si schiera sempre dalla parte di chi difende l’ordine pubblico. La mia piena solidarietà va ai colleghi feriti durante gli scontri ma anche a tutti quelli che ogni giorno si spendono nelle nostre città per garantire la sicurezza di tutti i cittadini. Questa assurda violenza è assolutamente inaccettabile e auspico una condanna bipartisan da tutte le forze politiche»

I fatti 

La manifestazione, nonostante la mancata autorizzazione della Questura, ha visto radunarsi in piazza Ostiense migliaia di manifestanti che per diverse ore hanno comunque mantenuto la calma. I disordini sono incominciati quando alcuni di loro con volto coperto si sono avvicinati alle Forze dell’ordine che stavano presidiando la piazza impedendo al corteo di muoversi. Da quel momento sono iniziate le colluttazioni culminati con il lancio di sassi e bottiglie, fumogeni, petardi e un lancio perfino di un cartello stradale che ha ferito alcuni agenti. La piazza è stata avvolta dal fumo dei lacrimogeni e, mentre gli scontri diventavano sempre più duri, tanti manifestanti non violenti sono scappati nascondendosi anche dietro i mezzi della polizia e carabinieri per poi cercare di fuggire dall’area degli scontri.  

Anche se per i numeri definitivi bisognerà aspettare ancora il rapporto conclusivo, dalla Questura si informa che 30 addetti all’ordine pubblico sono rimasti feriti e quattro persone sono state accompagnate in questura, due delle quali denunciate a piede libero. Il ruolo di alcuni centri sociali del nord Italia così come di alcune sigle della galassia antagonista sarà controllato dopo l’esame dei video girati dalle forze dell’ordine.  

Le dichiarazioni del Viminale

“Da quanto avvenuto ieri a Roma arriva la conferma della fondatezza delle ragioni poste alla base del divieto emesso dalla questura di Roma”. È quanto rilevano fonti del ministero dell’Interno. “La decisione – spiegano dal Viminale – è scaturita sulla base di valutazioni legate a informazioni acquisite nelle scorse settimane che lasciavano presagire rischi per l’ordine pubblico. Il primo fattore critico era rappresentato dagli infiltrati intenzionati a utilizzare una numerosa manifestazione per confondersi all’interno di un corteo più ampio e attaccare obiettivi sensibili oltre che le forze di polizia, come poi effettivamente avvenuto a piazzale Ostiense”.